Otto produttori di condensatori multati per 254 milioni di euro dalla Commissione Europea

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Jan 17, 2024

Otto produttori di condensatori multati per 254 milioni di euro dalla Commissione Europea

La Commissione europea ha multato di 253 milioni di euro otto produttori di condensatori: Elna, Hitachi Chemical, Holy Stone, Matsuo, NEC Tokin, Nichicon, Nippon Chemi-Con e Rubycon. Lo dice la Commissione

La Commissione europea ha multato di 253 milioni di euro otto produttori di condensatori: Elna, Hitachi Chemical, Holy Stone, Matsuo, NEC Tokin, Nichicon, Nippon Chemi-Con e Rubycon.

La Commissione afferma che insieme al richiedente l'immunità, Sanyo, hanno gestito un cartello per la fornitura di condensatori elettrolitici in alluminio e tantalio tra il 1998 e il 2012.

La commissaria Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "I condensatori sono una parte essenziale di quasi tutti i prodotti elettronici, dagli smartphone agli elettrodomestici nelle nostre case, ai sistemi elettronici nelle nostre automobili e alle turbine eoliche che producono elettricità.

“Le nove società multate oggi hanno cospirato per massimizzare i propri profitti. Ciò potrebbe essere avvenuto non solo a scapito dei produttori ma anche dei consumatori. La nostra decisione chiarisce ancora una volta che non tollereremo comportamenti anticoncorrenziali che possano colpire i consumatori europei, anche se i contatti anticoncorrenziali avvengono al di fuori dell’Europa”.

Dall'indagine della Commissione è emerso che dal 1998 al 2012 nove società giapponesi hanno partecipato a riunioni multilaterali e si sono impegnate in contatti bilaterali o trilaterali per scambiare informazioni commercialmente sensibili. L’obiettivo era coordinare il comportamento futuro ed evitare la concorrenza sui prezzi. La Commissione afferma che le società si sono scambiate informazioni sui prezzi futuri e sulle intenzioni di prezzo, nonché sulle informazioni future sulla domanda e sull'offerta. In alcuni casi i partecipanti hanno anche concluso accordi sui prezzi e ne hanno monitorato l’attuazione.

Dall'indagine è emerso che i partecipanti al cartello erano consapevoli della natura anticoncorrenziale del loro comportamento, che secondo la Commissione era dimostrata dalla loro intenzione di nasconderlo.

Gli incontri e i contatti hanno avuto luogo principalmente in Giappone, ma la condotta del cartello è stata attuata su scala globale, compreso lo Spazio economico europeo (SEE).

Nel fissare l'importo delle ammende, la Commissione afferma di aver tenuto conto, in particolare, delle vendite di condensatori delle società nel SEE; la gravità della violazione; la sua portata geografica copre l'intero SEE; e la sua lunga durata. Ulteriori dettagli sulle multe possono essere trovati qui.

La Commissione ha inoltre istituito uno strumento per rendere più semplice per i privati ​​avvisarla di comportamenti anticoncorrenziali, pur mantenendo il proprio anonimato. Clicca qui per accedere allo strumento di segnalazione.